Che abbiano fatto due split con i Lomas lo sanno tutti, ma di solito sono evitati. L’album si apre con il pezzo punk Crisi nervosa: “ mi fai proprio schifo mi fai proprio schifo”. E poi via con le schitarrate americane molto grunge. Le canzoni stanno tutte (tranne Amusement) sotto i tre minuti. Perché i Bassnazz sono punk, ma distorgono come i Nirvana (senti la fine della traccia cinque). Scrivono con i trucchi dei Breeders (FGZ inc), urlano spesso come in Mellon Collie (Sundance) e una medicina andata storta in bocca. Inglese, l’italiano quando serve: la nostra lingua è tagliente: “c’è qualcosa che volevo dirti sai / che il mio cuore prima o poi si spezzerà”. La chitarra veloce a caso, la batteria si sta spaccando. Gli ultimi Pixies in Black Jesus: sono americani, psichedelici, sono in garage. Holiday, 1059, Ufo attack. C’è anche un pezzo skacore alla fine, è Never alone, e i doverosi tributi alle muse: Breeders e Kim Deal. Poi ecco, riparte la prima.
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