Inseriamo una recensione donataci da un lettore e una amico: il Precettore. Dispiace non aver trovato la copertina. Ci perdonerete.
...ho scoperto i Ramones a 27 anni e i Dull a 17.
Ho sentito dire che a breve le musicassette spariranno dal commercio schiacciate dalla digitalizzazione. Alla fine degli anni '90 le cassette erano invece "moneta" corrente -insieme ai cd- e la fruizione della musica passava inesorabilmente per il supporto fisico.
In quel periodo i Dull facevano uscire il loro primo demo che, in una manciata di pezzi e in una ventina di minuti, racchiudeva brani che sono entrati nella storia del punk rock nostrano.
Il demo si apre con una marcetta (LSD) che è anche un ipotetico svolgimento del tema "descrizione di una settimana tipo" per passare al trascinante ska punk di Cerchia una A.
Giri di basso alla Rancid, una batteria che pesta riff degni dei migliori Sex Pistols e testi che una volta ascoltati non potevano che rimanerti in testa, il tutto circondato da un alone di mistico realismo.
Perchè questo erano i Dull di quel momento storico, rappresentavano il reale, non le rockstar inarrivabili ma i ragazzi che potevi incontrare una sera al Tempo, trovarti con loro in giro alla montagnola di Bologna, o in un altrettanto reale pogo ad un concerto dei Punkreas. Così, quando la rivoluzione comunicativa vedeva comparire il cellulare che, da strumento di elite diventava status symbol e poi aggeggio necessario, i Dull opponevano a tutto questo il loro sentito "No, Grazie."....e se la diffusione di massa di internet era alle porte andare ad un concerto punk era ancora un evento al di là di qualsiasi social network (qualcosa che viene ben descritto dal "pugno sul mento" nella frenetica il mio ideale).
Il demo si chiude con due inaspettate ballads (Think e Lose) perchè anche questo voleva dire essere punk alla fine del secolo...e allora se qualcuno deciderà di mandare in pensione le musicassette, per noi tutti che volevamo essere come i Dull, ci sarà ovviamente solo una risposta: il più classico dei chissenefrega.
Tracklist
1 LSD
2 Chissenefrega
3 Cerchia una A
4 La boccia
5 Cellulare? No grazie!
6 Suicidio di massa
7 Il mio ideale
8 Think
9 Lose
In quel periodo i Dull facevano uscire il loro primo demo che, in una manciata di pezzi e in una ventina di minuti, racchiudeva brani che sono entrati nella storia del punk rock nostrano.
Il demo si apre con una marcetta (LSD) che è anche un ipotetico svolgimento del tema "descrizione di una settimana tipo" per passare al trascinante ska punk di Cerchia una A.
Giri di basso alla Rancid, una batteria che pesta riff degni dei migliori Sex Pistols e testi che una volta ascoltati non potevano che rimanerti in testa, il tutto circondato da un alone di mistico realismo.
Perchè questo erano i Dull di quel momento storico, rappresentavano il reale, non le rockstar inarrivabili ma i ragazzi che potevi incontrare una sera al Tempo, trovarti con loro in giro alla montagnola di Bologna, o in un altrettanto reale pogo ad un concerto dei Punkreas. Così, quando la rivoluzione comunicativa vedeva comparire il cellulare che, da strumento di elite diventava status symbol e poi aggeggio necessario, i Dull opponevano a tutto questo il loro sentito "No, Grazie."....e se la diffusione di massa di internet era alle porte andare ad un concerto punk era ancora un evento al di là di qualsiasi social network (qualcosa che viene ben descritto dal "pugno sul mento" nella frenetica il mio ideale).
Il demo si chiude con due inaspettate ballads (Think e Lose) perchè anche questo voleva dire essere punk alla fine del secolo...e allora se qualcuno deciderà di mandare in pensione le musicassette, per noi tutti che volevamo essere come i Dull, ci sarà ovviamente solo una risposta: il più classico dei chissenefrega.
Tracklist
1 LSD
2 Chissenefrega
3 Cerchia una A
4 La boccia
5 Cellulare? No grazie!
6 Suicidio di massa
7 Il mio ideale
8 Think
9 Lose
dove si trova questo disco??
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