lunedì 27 settembre 2010

In onda su Radio Antenna1!

Mercoledì 27 settembre. dalle 16 alle 18, il programma di Radio Antenna1 "Bankshot" ospiterà Te Suoni Male! per due ore di musica della nostra provincia. Paolino, Lomas, Superciuk, Vasco, Water in face, Zoe Lea, Vina3, Ballerine volanti, Marra Christmas e veramente tanto altro!
Potete ascoltarci in streaming dal sito www.radioantenna1.com
Vi aspettiamo!

venerdì 17 settembre 2010

Furastér: Buzz Aldrin - Ep (Secret Furry Hole - 2009)

Nasce una nuova rubrica di TSM per poter ospitare recensioni e impressioni di alcuni gruppi e artisti che amiamo delle province a noi tangenti e contigue. Così come i nostri nonni erano soliti definire coloro che venivano da altri paesi, la rubrica si chiamerà Furastér.



Qui è il Centro Recupero Musicale Terrestre, situato sulla stazione interspaziale.
Abbiamo appena recuperato un cd (così erano chiamati dai nostri antenati i supporti musicali) scampato alla grande catastrofe. Appena qualche anno prima che il cataclisma ci costringesse a fluttuare per lo spazio in cerca di un altro pianeta, in quello stato che chiamavano Italia fu prodotta questa opera. Poco sappiamo sulla musica che ascoltavano i nostri antenati, abbiamo recuperato solo un tale Ligabue, una cantante di nome Alexia e una band chiamata Albano e Romina. Da queste opere emergeva una ridente Italia piena di voglia di divertirsi e caserecci sentimenti d’amore, o almeno fino al 2009 perché la musica dei Buzz Aldrin ci fa supporre che qualcosa di terribile deve essere accaduto nel mondo. Forse un presagio della Fine che sarebbe arrivata.
Da quello che sappiamo la musica è stata polifonica per secoli ma in queste canzoni è invece ridotta al lamento di una sola nota che si protrae per la lunghezza di ogni pezzo. I ritmi sono monotoni, ossessivi come una catena di montaggio, come le stampanti di un ufficio che lavorano ininterrottamente, come gli squilli delle chiamate di un call center. Sono un coro di rumori in loop che minacciano di poter continuare all’infinito. Possiamo presupporre che i primi anni del duemila furono anni bui, forse un grande dittatore dominava il paese imponendo alle sue formiche di lavorare, forse le città erano degradate e pericolose. Ci immaginiamo Bologna, la città del gruppo, come una città scura dove non splende il Sole da anni. La immaginiamo abitata da strani esseri alienati che si radunano in tribù per sopravvivere alla Grande Crisi del duemila. Lavorano e faticano per il dittatore mentre cantano canzoni come quelle delle piantagioni americane ma tradotte per la metropoli del terzo millennio. Le percussioni suonano come inni tribali come l'insana ritmica del traffico della città. Forse non sono canzoni, ma riti per invocare il ritorno del Sole. Ma il Sole, in questo cd, non compare neanche un secondo. Questa musica è solo buio, asfalto e acciaio.
Abbiamo recuperato altri due cd che reputiamo simili e oscuri come quelli dei Buzz, trattasi di tali Suicide e Joy Division. La poetica è simile: una sola nota ossessiva, un ritmo ripetitivo che non ha fine e la malattia di una voce che sembra essere a un passo dall’oscurità. Questa è la musica dell’Apocalisse, è la musica di una nazione che ora non esiste più.


Tracklist
01 Giant rabbit are looking at the sun
02 Small bad talk with koala friends
03 In star city
04 Cooking dog eggs
05 Lets walk the children around the space

lunedì 13 settembre 2010

Nevruz Joku e le Ossa (28 agosto 2010), resoconto di un concerto

Giustifica
Il ritrovo del concerto delle Ossa era al nuovo Libera ovvero un'officina rimessa a nuovo per ospitare concerti. Non può esistere un posto migliore per ospitare un concerto delle Ossa, gruppo che dice di fare "rock per operai".
Ma questo non è il loro concerto di sempre. Si è sparsa la voce che Nevruz Joku è stato preso a X Factor. Io e i miei amici siamo piuttosto eccitati per la cosa e un po' spaventati, come quando un amico parte per un erasmus e chissà quando lo rivedremo ma soprattutto chissà quanto tornerà cambiato. Ma questa è solo un'osservazione egoistica di gente provinciale che si vuole tenere il Nevruz tutto per sé. Perdonateci, ma in questo blog di provincia si parla.
L'atmosfera è lugubre, Nevruz sta accendendo candele da posizionare su tutto il palco e noi non vediamo la presenza dell'inquietante Dr. Scheletro, il batterista. Da questi due indizi intuiamo che sarà un vero e proprio unplugged. "Allora ce l'hai fatta vez, vai ad X Factor" dico il più freddo possibile per non far trapelare la mia eccitazione. "Non posso dire niente, si saprà tra qualche giorno" dice lui non convincendoci per niente. Tutto il popolo della rete si chiede chi è questo Nevruz che parteciperà al programma e in fin dei conti l'unico che non fa cenno alla futura esperienza televisiva è proprio lui. Prima dello show parliamo con Monsieur Demon, il violoncellista che accompagna Nevruz e lo Scheletro su tutti i palchi. Demon ci impezza per un'ora
parlando di tutto quello che gli viene in mente (cose che non posso riferire) mentre Nev fa stranissimi gargarismi per scaldare la sua voce. Alle 2 del mattino salgono sul palco, si spengono le luci. Una litania orientaleggiante esce dalla chitarra acustica di Nevruz mentre Demon lo segue un po' improvvisando. Le canzoni migliori (Nel tubo, 118, Siamo nudi) sono un po' stravolte, capiamo che non si tratta di un concertino messo su in cinque minuti per l'assenza del batterista, Nevruz ha proprio ri-creato le melodie e i ritmi. "Mais oui, monsieur demon! Mais oui, monsieur demon! Mais oui, monsieur demon!" ripete senza tregua Nev nell'apice di follia del concerto. L'ho visto diverse volte ripetere frasi senza senso per tutta la durata della canzone, nei Qvestion tag
(dove ormai fieramente sbadiendiero di aver militato) ripeteva cose del tipo "Sembriamo i Kyuss" o "Vito è tutto rotto" fino a che gli pregavamo di smettere. "Ho paura di tradire il rock" mi aveva detto poco prima di salire sul palco "ma io sto con le pezze al culo". Capisco cosa vuole dire. Capiamo tutti noi amici della prima e dell'ultima ora che ci abbiamo parlato per qualche ora o per anni. E quando parla di tradire il rock, capiamo che non è una frase da programma tv, è qualcosa di spaventosamente vero. Un genere musicale ad alcuni può far ballare, ad altri salva la vita, a me sembrerebbe ridicolo se non avessi visto Nev regalarmi la cassetta dell'unplugged degli Alice in Chains quasi con le lacrime agli occhi, "Io mi addormento sempre ascoltandola".
Finisce il concerto e questi sono stati i suoi saluti dal palco: "Sto per partire per un viaggio, ma vi porto tutti con me". Allora capisco perchè attrae così tanto quel ragazzo: nonostante abbia una concezione di show come di un evento teatrale, di finzione, di maschere, di trucchi, e personaggi, quello che mette in scena è lo show della sua vita.