C’è chi dice sia meglio dell’album “vero”, io sono indeciso, quindi tengo tutti e due alla pari. Però questo Remiximer è veramente bello. Si può leggere come un tributo a tutta la musica che ascoltano gli Attivisti!, e stiamo parlando di generi e generi. Si potrebbe scambiare per un disco bonus, di quelle raccolte di b-sides tanto care ai feticisti musicali, e di solito stampate per mercati ultra-di-nicchia da improbabili etichette discografiche. Si potrebbe anche fare un paragone: Remiximer è l’equivalente modenese di “Trainspotting OST Volume II”: un calderone incredibile di generi e stili messi insieme con sapienza da major, impreziosita dalle definizioni dei tipi di remix sperimentati (una nuova branchia della critica musicale). Remiximer prende le canzoni di C’avevo l’amarezza stravolgendole completamente, dando al tutto un’anima da colonna sonora: sarebbe sbagliato considerarlo come semplice appendice e non qualcosa di più, un progetto voluto e portato a termine con lucidità. L’album comincia con Mirandola (byomedical trance mix), brano molto più drugo dell’originale, più trainspotting, trance appunto, e il solito Pico che si sbronza nei locali. Gli stessi locali dove è nata nell’ebbrezza generale Autovelox, il pezzo che all’inizio era punk, ma che qui è riproposto dubbeggiante con Autovelox (Zeta ti reggae photodread remix). Stessa sorte per Siluro (predator vs katena alimentare remix), tranquillamente raddoppiata rispetto all’originale e atmosferizzata in senso new wave, con tanto di calcata drum machine e tutto. Il reggae è lo stile più navigato in Remiximer, una sorta di filo conduttore o musa ispiratrice del gruppo: è questo il caso esemplare di Modena Beach (ghirlandub remix), il capolavoro del disco: versione dub, ma dub fatta da chi suona il punk, quindi il meglio del dub possibile: stiamo parlando di sonorità da Armagideon Time, e non si scherza. Modena Beach è infinita, cinque minuti e passa, ma tastiere ed effetti che non stancano mai, così come la voce ripetuta ma non ossessiva, diciamo “ideale”. Tributati anche i Joy Division e il basso di Peter Hook nella versione danzereccia di Piero Angela (qui joy divhitchcock version): l’immediatezza del pezzo è mantenuta tranquillamente rispetto all’“originale” ma con un calco in più su bassi e sentimenti di pentimento. Anche la traccia numero sette, Non si esce fiki dagli anni 80 (Turbomannaggia mix), già verso agli Afterhours, mantiene tutte le tastiere eighties della versione originale trasportandole però nei baracconi da sagra paesana di almeno un decennio dopo. Attivisti in da auz (deep sakka remix) è invece un’altra possibile faccia del classico degli Attivisti!: rimane l’autoreferenzialità e tutto il potenziale anarchista del testo conditi da tastiere più ossessive rispetto a C’avevo l’amarezza. Remiximer si chiude con I.R.P.E.F, l’unico “vero” inedito del disco: una carellata di sigle su sigle, partiti e uffici burocratici: il pezzo sembra richiamare musicalmente agli Offlaga Disco Pax, ma lo spirito è quello di Fetta. Un gruppo intelligente, mai banale, anche in questa seconda occasione. Scaricate!
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Tracklist
01 Mirandola (byomedical trance mix)
02 Autovelox (zeta ti reggae photodread remix)
03 Non ho mai visto Venezia (seremixima version)
04 Siluro (predator vs katena alimentare remix)
05 Modena beach (ghirlandub remix)
06 Piero Angela (joy divhitchcock version)
07 Non si esce fiki dagli anni 80 (turbomannaggia mix)
08 Attivisti in da auz (deep sakka remix)
09 I.R.P.E.F.
"Non ho mai visto Venezia". Degna dei Prodigy.
RispondiElimina"Non si esce fiki dagli anni Ottanta": Ricky le Roi.
"Piero Angela"=Franco Battiato.
C'è (quasi) tutto.