Il ritrovo del concerto delle Ossa era al nuovo Libera ovvero un'officina rimessa a nuovo per ospitare concerti. Non può esistere un posto migliore per ospitare un concerto delle Ossa, gruppo che dice di fare "rock per operai".
Ma questo non è il loro concerto di sempre. Si è sparsa la voce che Nevruz Joku è stato preso a X Factor. Io e i miei amici siamo piuttosto eccitati per la cosa e un po' spaventati, come quando un amico parte per un erasmus e chissà quando lo rivedremo ma soprattutto chissà quanto tornerà cambiato. Ma questa è solo un'osservazione egoistica di gente provinciale che si vuole tenere il Nevruz tutto per sé. Perdonateci, ma in questo blog di provincia si parla.
L'atmosfera è lugubre, Nevruz sta accendendo candele da posizionare su tutto il palco e noi non vediamo la presenza dell'inquietante Dr. Scheletro, il batterista. Da questi due indizi intuiamo che sarà un vero e proprio unplugged. "Allora ce l'hai fatta vez, vai ad X Factor" dico il più freddo possibile per non far trapelare la mia eccitazione. "Non posso dire niente, si saprà tra qualche giorno" dice lui non convincendoci per niente. Tutto il popolo della rete si chiede chi è questo Nevruz che parteciperà al programma e in fin dei conti l'unico che non fa cenno alla futura esperienza televisiva è proprio lui. Prima dello show parliamo con Monsieur Demon, il violoncellista che accompagna Nevruz e lo Scheletro su tutti i palchi. Demon ci impezza per un'ora
parlando di tutto quello che gli viene in mente (cose che non posso riferire) mentre Nev fa stranissimi gargarismi per scaldare la sua voce. Alle 2 del mattino salgono sul palco, si spengono le luci. Una litania orientaleggiante esce dalla chitarra acustica di Nevruz mentre Demon lo segue un po' improvvisando. Le canzoni migliori (Nel tubo, 118, Siamo nudi) sono un po' stravolte, capiamo che non si tratta di un concertino messo su in cinque minuti per l'assenza del batterista, Nevruz ha proprio ri-creato le melodie e i ritmi. "Mais oui, monsieur demon! Mais oui, monsieur demon! Mais oui, monsieur demon!" ripete senza tregua Nev nell'apice di follia del concerto. L'ho visto diverse volte ripetere frasi senza senso per tutta la durata della canzone, nei Qvestion tag
(dove ormai fieramente sbadiendiero di aver militato) ripeteva cose del tipo "Sembriamo i Kyuss" o "Vito è tutto rotto" fino a che gli pregavamo di smettere. "Ho paura di tradire il rock" mi aveva detto poco prima di salire sul palco "ma io sto con le pezze al culo". Capisco cosa vuole dire. Capiamo tutti noi amici della prima e dell'ultima ora che ci abbiamo parlato per qualche ora o per anni. E quando parla di tradire il rock, capiamo che non è una frase da programma tv, è qualcosa di spaventosamente vero. Un genere musicale ad alcuni può far ballare, ad altri salva la vita, a me sembrerebbe ridicolo se non avessi visto Nev regalarmi la cassetta dell'unplugged degli Alice in Chains quasi con le lacrime agli occhi, "Io mi addormento sempre ascoltandola".
Finisce il concerto e questi sono stati i suoi saluti dal palco: "Sto per partire per un viaggio, ma vi porto tutti con me". Allora capisco perchè attrae così tanto quel ragazzo: nonostante abbia una concezione di show come di un evento teatrale, di finzione, di maschere, di trucchi, e personaggi, quello che mette in scena è lo show della sua vita.