Sento i Superciuk e i Lomas e penso a quel punk che pure nella sua ironia (non proprio demenzialità) mi ha dato qualcosa di concreto nella mia vita. Se vedo uno scout in giro per strada inizio a gridare nella mia testa “Uh, alele ciketonga!” (vedi Superciuk). Se devo decidermi a chi dare il mio voto penso alla fetta di salame (vedi Paolino). Se sto andando all’ipercoop penso a William Garuti e mi ricordo di fermarmi allo stop (vedi Lomas). Questo è in definitiva ciò che amo del punk di questa città. Qundo devi fare gli auguri a qualcuno devi per forza dirgli “Lui diceva di esser nato proprio quel giorno lì” (vedi ancora Lomas) come se esistesse un verso di una loro canzone per ogni momento della vita. Questo è ciò che amo più ed è anche ciò che manca agli Smegma. Se mi ferma un vigile penso a quello “modestamente urbano” della Paolino piuttosto che al “porco” smegmiano (canzone però, Porci, da non sottovalutare con quei pregevoli assoli di grugnito suino). Egidio è un personaggio fantozziano che tenta invano il suicidio per poter apparire in tv. La ascolto e proprio quando mi sta per piacere penso subito a Franco, a Carlo Luppi e a Rocco Cinghiale (o al limite all’omonimo Egidio dei Superciuk) e questi sì che mi sembrano personaggi reali, dei veri e propri sfigati. Sono persone che abbiamo visto mille volte, forse siamo proprio noi. Anche quando gli Smegma tentano nuovi approcci al punk passando per qualche giro di chitarra più sudamericano non arrivano a Silvana né ai brasilianismi dei Lomas. La tromba, onnipresente più di qualsiasi altro strumento e perennemente in primo piano è la tipica tromba ska-punk mentre i fiati dei Superciuk sono usati molto sapientemente, non disturbano e spesso scompaiono per valorizzare il resto della band. Qui la tromba è spaventosamente anni 90 (è la trombetta che sentivo al Tempo, appena prima del brufoloso momento del pogo, quando parlando di ska intendevamo i Punkreas e non gli Skatalites, Aitken o gli Specials), ma del resto siamo proprio nel 96.
Ma al diavolo non dovevo spezzare qualche lancia in favore degli Smegma? Eccole:
1 I ritornelli sono quasi sempre azzeccati: Egidio, Rocci, Puttaniere, Il virus. Sono da urlare sotto il palco in elevato stato alcolico.
2 Rocci è la perla dell’album “Gli Smegma suonan meglio e son più belli dei Take That. I nuovi Beatles siamo noi ma i vostri fans sarete voi, noi vogliamo dire che vi faremo un bel toc toc, ambarabaciccicoccò”
3 Porci è un funky poliziottesco anni 70 niente male. La colonna sonora di un ipotetico Modena Calibro 9.
4 Il titolo (L’isola di Ciacciaciuccia) e la copertina fatta dal trombettista Moco meritano veramente. Nobilitano il tutto. Mi hanno esaltato prima ancora di sentire il cd.
5 La registrazione è opera di Termos e l'album è marchiato “Dischi del culo”. Anche questo è ammirevole.
Forse non saranno nulla di nuovo ma non penso che a loro freghi qualcosa. Il diavolo mi ha costretto a parlare sinceramente e io l’ho fatto ma un po’ mi dispiace che per colpa mia forse Satana non si ascolterà mai gli Smegma. In fondo mi hanno divertito, mi hanno coinvolto con il loro fancazzismo. Se dovessero tornare su qualche palco sicuramente correrei a vederli. E poi, al diavolo che farà tante storie per non ascoltarli, loro risponderebbero “Cantiam queste canzoni perché siamo dei cafoni , siamo gli idoli indiscussi in un paese di musoni, più la gente si lamenta più cantiamo con demenza”
Dopo una frase così dimentico ogni remora e sbarco anch’io sull’isola di Ciacciaciuccia.
Tracklist:
01 Egidio
02 Rocci
03 Do it
04 Porci
05 Berluska
06 Puttaniere
07 Il virus ciacciaciuccia
08 Cambiati la faccia
09 Filosofia